Già nel 1999 il comune di Monfumo, con il supporto della Comunità Montana del Grappa, aveva dato avvio ad un primo progetto di reintroduzione di vecchie varietà di mela nell’ottica di far rivivere questo prodotto tipico locale in armonia con analoghe altre iniziative già in corso nell’ambito del territorio della pedemontana. Presso l’istituto agrario Parolini di Bassano del Grappa esisteva un importante vivaio sperimentale di vecchie varietà di mela realizzato con innesti di marze raccolte in particolare nell’area pedemontana, Monfumo compreso, grazie in particolare alla passione e alla dedizione di Tiberio Arias, ex dipendente Esav. La sperimentazione comprendeva anche un prezioso lavoro di schedatura e analisi organolettica di ogni singola varietà. Erano state così acquistate 100 piante di melo, distribuite poi tra una decina di produttori di Monfumo, con l’intento di sviluppare ulteriormente, in fasi successive, la coltivazione di queste antiche varietà. La soppressione di importanti compiti ed attività della Comunità Montana del Grappa avvenuta poco tempo dopo, ha però compromesso e bloccato la continuazione del progetto. Nel 2009, dieci anni dopo, l’associazione Slow Food del Montello e Colli Asolani prende i primi contatti con il Comune e la Pro Loco di Monfumo per proporre la ripresa del progetto, evidenziando l’importanza del recupero delle antiche varietà di mela in un contesto economico e culturale quanto mai attuale.Inizia così una serie di incontri con un sempre maggiore coinvolgimento di persone potenzialmente interessate. La convinzione della validità del progetto assume via via una maggiore forza e già agli inizi del 2010 appaiono già chiaramente definite le sue linee principali:
La convinzione della validità del progetto assume via via una maggiore forza e già agli inizi del 2010 appaiono già chiaramente definite le sue linee principali:
- recupero e reintroduzione di alcune antiche varietà di mela nel territorio opportunamente individuate;
- valorizzazione e promozione della mela e dei suoi derivati, puntando non solamente sulla vendita diretta, ma anche sulla ristorazione locale con la proposta di piatti preparati con vari tipi di mela.
- qualificare la festa della mela prevedendo interventi di sostegno e promozione anche diversi, legati ad esempio ai percorsi turistici ed enograstronomici
- promuovere culturalmente le tradizioni locali coinvolgendo anche le scuole locali.
In collaborazione con l’Istituto agrario Parolini di Bassano del Grappa e con Veneto Agricoltura, sono state individuate 18 varietà di mele da assegnare ai produttori locali per la loro reintroduzione e coltivazione :
I nuovi meleti e le scelte varietali
pom dea fragola, dal ferro rosso, San Piero rosso, Modenese, pom dea Madona, rossa di montagna, morgenduft, renetta di Champagne, canada giallo, canada rosso, corlo, florina, pom dea rosetta, bella del bosco, sambaril rosso, pom de l’oio, rosa di Monfumo e fior d’arancio.
Gli innesti e la fornitura delle piantine sono stati effettuati con la preziosa collaborazione del vivaio F.lli Oro di Saonara (PD), l’azienda agricola Novaterra di Cornuda e il vivaio Parolin di Borso del Grappa. Sono state finora messe a dimora oltre 1500 piante di melo suddivise in circa 27 piccoli meleti.